Partita IVA all’inizio: serve o no? Quanto è davvero rimandabile? Thread poster: Emanuele Vacca
| Emanuele Vacca Italy Local time: 05:50 Member (2020) English to Italian
Ciao a tutti! Premetto che se scrivo questo post non è per avere una risposta sul piano strettamente giuridico; per quello basta una ricerca su Google e la situazione è abbastanza chiara: entro i 5000 euro annui di fatturato e nella misura in cui le prestazioni sono realmente "occasionali" è teoricamente possibile svolgere traduzioni senza partita IVA. Posto però che, se tutto andrà bene, nel giro di qualche mese i miei lavori di traduzione potrebbero divenire tutt'altro che occasionali e c... See more Ciao a tutti! Premetto che se scrivo questo post non è per avere una risposta sul piano strettamente giuridico; per quello basta una ricerca su Google e la situazione è abbastanza chiara: entro i 5000 euro annui di fatturato e nella misura in cui le prestazioni sono realmente "occasionali" è teoricamente possibile svolgere traduzioni senza partita IVA. Posto però che, se tutto andrà bene, nel giro di qualche mese i miei lavori di traduzione potrebbero divenire tutt'altro che occasionali e che potrei dunque superare la soglia dei 5000 euro piuttosto in fretta (e che mentre scrivo scopro di essere molto più scaramantico di quanto immaginassi), mi chiedo: quanto è davvero rimandabile l'apertura della partita IVA? Aprirla fin dall'inizio può apportare qualche vantaggio? Intuitivamente direi che un'agenzia o un cliente diretto possano essere più inclini ad affidare incarichi a traduttori titolari di partita IVA, 1) perché in fondo non averla equivale ad affermare che si traduce solo occasionalmente, e 2) perché in questo modo non devono farsi carico degli oneri burocratici o di altro tipo legati al versamento della ritenuta d'acconto. Allo stesso tempo, tuttavia, aprire la partita IVA non è di certo come bere un bicchier d'acqua, sia a livello burocratico che economico. Prima di decidere se avviare la procedura già da ora oppure rimandare la cosa di qualche settimana o mese vorrei quindi ricevere un parere da qualcuno più esperto di me. Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere. ▲ Collapse | | |
Alcune agenzie lavorano solo con professionisti che hanno la partita IVA. Se la apri come traduttore freelance e non come impresa la ritenuta d'acconto deve essere addebitata al cliente. Quando ho iniziato questo lavoro a tempo pieno molti anni fa, lavoravo regolarmente per un'agenzia che mi ha imposto di aprire la partita IVA. L'apertura della partita IVA non è in ogni caso una procedura complessa e credo che sia gratuita. La tenuta della contabilità è più complica... See more Alcune agenzie lavorano solo con professionisti che hanno la partita IVA. Se la apri come traduttore freelance e non come impresa la ritenuta d'acconto deve essere addebitata al cliente. Quando ho iniziato questo lavoro a tempo pieno molti anni fa, lavoravo regolarmente per un'agenzia che mi ha imposto di aprire la partita IVA. L'apertura della partita IVA non è in ogni caso una procedura complessa e credo che sia gratuita. La tenuta della contabilità è più complicata. Meglio affidarsi sempre a un commercialista anche per l'apertura della posizione INPS, vidimazione e tenuta dei registri e quant'altro. Un bravo commercialista ti farà un preventivo per l'apertura della partita IVA e la tenuta della contabilità. Ti consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgerti a un commercialista anche solo per una valutazione. Emanuele Vacca wrote: Ciao a tutti! Premetto che se scrivo questo post non è per avere una risposta sul piano strettamente giuridico; per quello basta una ricerca su Google e la situazione è abbastanza chiara: entro i 5000 euro annui di fatturato e nella misura in cui le prestazioni sono realmente "occasionali" è teoricamente possibile svolgere traduzioni senza partita IVA. Posto però che, se tutto andrà bene, nel giro di qualche mese i miei lavori di traduzione potrebbero divenire tutt'altro che occasionali e che potrei dunque superare la soglia dei 5000 euro piuttosto in fretta (e che mentre scrivo scopro di essere molto più scaramantico di quanto immaginassi), mi chiedo: quanto è davvero rimandabile l'apertura della partita IVA? Aprirla fin dall'inizio può apportare qualche vantaggio? Intuitivamente direi che un'agenzia o un cliente diretto possano essere più inclini ad affidare incarichi a traduttori titolari di partita IVA, 1) perché in fondo non averla equivale ad affermare che si traduce solo occasionalmente, e 2) perché in questo modo non devono farsi carico degli oneri burocratici o di altro tipo legati al versamento della ritenuta d'acconto. Allo stesso tempo, tuttavia, aprire la partita IVA non è di certo come bere un bicchier d'acqua, sia a livello burocratico che economico. Prima di decidere se avviare la procedura già da ora oppure rimandare la cosa di qualche settimana o mese vorrei quindi ricevere un parere da qualcuno più esperto di me. Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere. ▲ Collapse | | | Emanuele Vacca Italy Local time: 05:50 Member (2020) English to Italian TOPIC STARTER
Chiara Santoriello wrote: Alcune agenzie lavorano solo con professionisti che hanno la partita IVA. È proprio ciò che volevo sapere; grazie! Chiara Santoriello wrote: Ti consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgerti a un commercialista anche solo per una valutazione. Lo farò senz'altro. Grazie per i preziosi consigli. | | | To report site rules violations or get help, contact a site moderator: You can also contact site staff by submitting a support request » Partita IVA all’inizio: serve o no? Quanto è davvero rimandabile? Trados Business Manager Lite | Create customer quotes and invoices from within Trados Studio
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