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Salve, sto traducendo un articolo giornalistico sulle donne transgender, e mi chiedo se ho tradotto bene un sostantivo alla fine di una frase
Per rendere chiara la comprensione metto il paragrafo intero e il sostantivo su cui ho dubbi tra virgolette :
To me, mentorship is a matter of life and death for us. I know only one or two transgender women of color who have reached old age. HIV/AIDS is still very prevalent in our community. Many of us are living in lower-income communities. We’re trying to put food on the table and pay to transition. We’re not pursuing higher education. It’s almost a ''setup'' for poverty.
pensavo di tradurre ''setup'' con ''inganno'', ''destino'', ''trappola'' o ''messa in scena''.
Mariagrazia, ovvio che il traducente non può essere "attrezzarsi" o simili, ma il senso con buon approssimazione è quello se andiamo a scavare. Cioè il senso è "non manca loro quasi nulla per condurre una vita misera", da qui "setup" (le cose che ha elencato prima), ossia hanno tutto ciò che serve (negativamente parlando).
Veicoli il concetto che le donne si procurano strumenti per arrivare alla povertà. Il testo inglese dice "it" referente di ciò che sta prima, situazioni non certo volute dalle protagoniste
setup, ovviamente in senso metaforico, qui sta per un "attrezzarsi alla povertà" (vedere mie ultime note... musicali) :) cioè tutto quello che ha elencato in precedenza sono tutti fattori che concorrono a una vita di povertà, che sia predestinata/scritta nei loro geni o meno.
forse potrebbe starci, però a me dà più l'idea di qualcosa di subìto, che si produce da sé, indotto da tutte quelle circostanze, piuttosto che di un'attivo fare qualcosa, sia pur attrezzarsi per una cosa negativa come la povertà. Mo' mi ritiro, vediamo se interviene qualcun altro.
Mi pare che ci siano tutti e due i concetti, ma c'è soprattutto "setup" che "viene sempre riferito ad operazione di preparazione per il successivo avviamento di un sistema." cfr.http://it.wikipedia.org/wiki/Setup
non è facile rendere setup in questo contesto. C'è al contempo l'idea di un esito e di un processo; l'idea di una vita che, per come si struttura, si organizza, in seguito a una serie di circostanze concrete, "sanitarie", e sociali, vota inevitabilmente queste persone alla povertà.
il testo cita, in precedenza, una serie di situazioni che mi paiono essere delle vere e proprio tappe verso la fine=povertà. Mi pare, insomma, che " a setup for poverty" sia una sintesi di quanto detto prima, situazioni drammatiche una dietro l'altra, uno stillicidio. Destino è un vocabolo "globale e non declinato", per così dire.