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English to Italian translations [PRO] Science - Psychology / BIOLOGY
English term or phrase:randomized, placebo-controlled clinical trials
Io su Wiki ho trovato esperimenti "aleatorizzati in doppio cieco": è giusto?
Quietly and persistently, outside the spotlight of news coverage, mainstream scientists at leading medical institutions around the world are building an ever stronger case for cognitive training targeted to such groups. Supported by the National Institutes of Health, the U.S. Naval Research Laboratory and other prominent funding organizations, they have published hundreds of randomized, placebo-controlled clinical trials in peer-reviewed medical journals.
Explanation: Il doppio cieco e' proprio quella procedura che permette di generare casualita': ne' il soggetto ne' lo sperimentatore sanno quale soggetto assume il farmaco e quale il placebo, e questo garantisce l'eliminazione delle distorsioni. Quindi non andrei a tradurre letteralmente "randomizzati" (che mi pare un calco abbastanza orribile, sebbene in uso). Tradurrei sostanzialmente come te (sostituendo magari "aleatorizzati" con "casualizzati") perche' la questione del controllo del placebo e' implicita nel metodo del doppio cieco. Attenzione che "controllati con placebo" e' un errore concettuale: e' il placebo, a essere controllato!
Per quanto riguarda l'effetto placebo si', e' implicito: la cecita' serve a escluderlo. Anche la casualita' direi che e' implicita, nel senso che i soggetti da assegnare ai due gruppi (farmaco e placebo) sono selezionati a caso. Comunque, questo non mi pare un testo destinato (solo) ad addetti ai lavori, quindi manterrei una certa aderenza all'originale, con l'accenno sia alla casualita' sia all'effetto placebo. Cioe': un lettore non-tecnico potrebbe non avere idea di cosa significhi "doppio cieco". L'ho messo come "titolo" della mia risposta, ma dire solo "doppio cieco" forse non e' la scelta migliore. Spero di non aver confuso troppo le idee :-)
Ho commesso uno sbaglio, mi scuso: "controllare con placebo" e' corretto, mentre io ho parlato di un errore. Viene controllato *l'effetto* placebo, mentre il placebo (il finto farmaco) ovviamente non e' l'oggetto del controllo ma il suo strumento. Gaetano ha fornito ottime spiegazioni.
Quando invece il gruppo di controllo (o uno dei gruppi di controllo) prevede l'assunzione di un "placebo" (cioè di un falso farmaco che il paziente crede vero, ma che è invece una caramella o un bicchiere di acqua e zucchero), allora si parla, appunto, di studio clinico "controllato con placebo". In questo caso, infatti, per poter "controllare" ancor meglio l'efficacia del farmaco oggetto dello studio, quest'ultimo viene confrontato con il placebo, cioè con l'assenza totale di farmaci. In alcuni studi più complessi, il confronto viene effettuato fra tre gruppi, cioè tra il gruppo principale e due gruppi di controllo, che assumono rispettivamente il farmaco alternativo e il placebo. Se poi, Benedetta, non fossi ancora convinta di queste spiegazioni, potrai trovarne facilmente conferma, ancor prima che dai colleghi esperti, da una semplice ricerca in rete in qualsiasi sito che descriva uno studio clinico sperimentale o che ne spieghi la struttura e l'impostazione.
2) "Controllato con placebo" (o "placebo-controllato", uso più letterale, che segue in tutto la sintassi inglese, come ha suggerito Cristina) è un termine che potrà piacere o no, ma, proprio come "randomizzato", è ormai ampiamente diffuso e consolidato nella terminologia degli studi clinici. In realtà, qui il concetto di "controllo" è un po' più complesso di ciò che può apparire a chi non conosce il settore. Si intende cioè l'utilizzo del "gruppo di controllo", che è un elemento tipico di quasi tutti gli studi clinici sperimentali. Il "gruppo di controllo" è un gruppo di pazienti che, in uno studio clinico, assume un farmaco diverso da quello che è oggetto dello studio, e che viene invece assunto dai pazienti del gruppo principale. Si parla di "gruppo di controllo" perché questo gruppo serve appunto a "controllare" l'efficacia del farmaco principale attraverso il confronto tra i due gruppi. Il farmaco alternativo, assunto dal "gruppo di controllo", rappresenta cioè un termine di paragone per il farmaco oggetto dello studio, assunto dal gruppo principale. Spesso, nel linguaggio degli studi clinici, i pazienti del gruppo di controllo vengono chiamati direttamente "controlli".
Benedetta, vedendo poco fa la tua scelta non ho creduto ai miei occhi. Possibile che le innumerevoli corrispondenze che puoi trovare in rete non abbiano alcun valore, come pure gli accordi dei colleghi? E se non quelli dati a me, almeno quelli dati a Cristina avranno la loro importanza? E, inoltre, senza voler essere immodesto, varrà qualcosa il fatto che traduco testi medici da oltre vent'anni? E varrà anche il fatto che un'esperienza simile l'abbiano i colleghi che hanno dato cinque accordi in tutto a me e Cristina? 1) Ti avevo già spiegato che "doppio cieco" corrisponde all'inglese "double blind", ed è un concetto nettamente distinto da quello del "placebo": indica, cioè, uno studio clinico in cui né i ricercatori, né i pazienti conoscono il farmaco oggetto della sperimentazione (che è noto solo ai revisori/supervisori dello studio), e perciò, di fatto, sia gli uni che gli altri sperimentano il farmaco, appunto, "alla cieca". Quando invece il farmaco sperimentato è noto, allora si parla di "studio in aperto", che corrisponde all'inglese "open-label trial".
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studi clinici randomizzati e controllati con placebo
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Ciao Benedetta. Il termine "doppio cieco" che accennavi corrisponde, in realtà, a "double blind", mentre "aleatorizzato" non l'avevo mai sentito prima d'ora. Deve trattarsi di una rara traduzione di "randomized", che, invece, ormai da tempo, si traduce direttamente con "randomizzato", come ho indicato anche nella risposta di ieri.
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