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Translation - Italian La Moneta del Nuovo Anno.
di Xia Yan
1934, notte della vigilia del Capodanno cinese.
Shanghai, Nanjing Road.
Le luci accecanti si congiungono in una linea multicolore delineando i contorni dei grandi edifici, come un bellissimo disegno che si innalza nell'oscurità del cielo notturno...
Le luci al neon lampeggiano in scritte luccicanti: “Wing Company”, “Sencere”, “Tian Yun” ecc.
I lampioni allineati lungo entrambi i lati sono come occhi spalancati sulla strada... i fasci di luce delle automobili la attraversano veloci come fulmini...
Il rumore dei petardi che esplodono uno dopo l'altro risuona nell'aria.
Musica ─ un ritmo allegro.
La telecamera si muove su un'insegna colorata. Sparge improvvisamente oro, tutto intorno ha una ghirlanda di fiori, al centro si illuminano le parole “Buon Anno” e in basso la scritta “1934/1935”.
– – Ding ding dong... Ding ding dong...– – Si sente in lontananza un suono di tamburi in avvicinamento.
Un gruppo di cantanti si esibisce nella “Canzone del Nuovo Anno” suonando i gong e battendo il ritmo con i tamburi.
L'ingresso principale di una casa. Due membri della famiglia stanno affiggendo i festoni di Capodanno sul portone.
I tamburi e i gong continuano a risuonare. Il gruppo inizia a cantare:
—È arrivato il nuovo anno...—, la voce avvisa il vicinato.
Un palazzo a più piani. Finestra del secondo piano. Un uomo e una donna si affacciano sorridendo...
Un'altra finestra viene aperta. Due donne dall'aspetto entusiasta guardano verso il basso.
La musica si ferma. Il cantante si inchina e saluta tutti:
—Capo, tanti auguri e tanta ricchezza...
Uno alla volta, tutti danno un'offerta al cantante.
—Grazie! Grazie!— il cantante è felicemente sorpreso.
Soggiorno di casa He. Un arredamento raffinato e di buon gusto, ma non eccessivamente sontuoso.
Su un tavolino posto contro la parete, sono posati un prugno bonsai e un gelsomino invernale. Al centro del muro è appeso un quadro con la cornice intagliata e a destra di quest'ultimo, non lontano, sono appesi due festoni che recitano: “Felicità in cielo e tra gli uomini” e “Con gli alberi in fiore è sempre primavera”.
Due candele accese dalla luce tremolante — questo è spesso il luogo in cui in molte case è posta la nicchia con gli idoli sacri o l'altare in onore degli antenati.
Questa è una stanza che funge sia da soggiorno che sala da pranzo.
Sul tavolo da pranzo è adagiato un pentolone da cui si innalza del vapore. Intorno al pentolone c'è ogni sorta di vivanda.
Tutti i membri della famiglia sono seduti intorno al tavolo per il cenone di Capodanno.
Oltre a Rongrong di cinque anni, la mamma e il nonno, ci sono anche la cugina di Rongrong Jiang Xiuxia e il suo fidanzato Sun Jiaming.
Arriva la cameriera e serve le pietanze al tavolo.
La mamma di Rongrong ha circa 30 anni, è una brava moglie ed una madre amorevole e tratta le persone con affetto. Si alza e serve Sun Jiaming e con un tono vagamente di scuse dice:
—Non fare complimenti, sono solo verdure!
Sun Jiaming ─ di circa 27 o 28 anni ─ è il direttore di una compagnia teatrale ed essendo il fidanzato di Jiang Xiuxia è ovviamente molto attento al suo comportamento. Risponde molto cortesemente:
—Troppo gentile da parte sua preparare così tanti piatti!
Rongrong è una bambina innocente e vivace, indossa un fiocco di seta sulla testa ed un vestitino bianco. È solo una bambina, e mentre gli altri si scambiano questi convenevoli, lei mangia voracemente.
La madre di Rongrong sta ancora facendo i piatti:
—È un piacere, mio marito oggi non c'è. Siamo già così pochi in casa, è davvero sgarbato da parte sua trascurare così gli ospiti.
Jiang Xiuxia è una famosa cantante e ballerina, ha 21 o 22 anni, è giovane, bella ed è vestita alla moda. È intelligente, affettuosa e dai modi aggraziati. Non solo è soddisfatta dell'abbondante cenone preparato da sua zia, ma anche molto felice. Ringrazia sinceramente:
—Zia sei troppo gentile. Però... se lo zio riuscisse a tornare, la serata sarebbe ancora meglio!
Improvvisamente, Sun Jiaming pensa che dovrebbe innanzitutto offrire rispettosamente un bicchiere al nonno paterno di Rongrong, quindi si alza e gli versa del vino:
—Almeno una volta all'anno, lasciate che il nonno beva un bicchiere.
Il nonno di Rongrong ha già più di 50 anni e per tutta la vita ha lottato con ogni mezzo, patendo la fame e il freddo. Tutto ciò che desidera è che l'intera famiglia sia serena e che le loro proprietà crescano di anno in anno. Vedere il futuro marito di sua nipote mostrarsi così educato gli riempie il cuore di gioia:
—Non ti scomodare... non ti scomodare. Sono io il padrone di casa e stasera non ci sono estranei, bevi anche tu. L'anno prossimo ti sposerai con la nostra giovane Xiu e sarai anche tu un membro della nostra famiglia!
Sun Jiaming con estrema gratitudine:
—Ho già bevuto troppo.
L'anziano continua ad offrire il vino:
—Bevi ancora un altro bicchiere.
Sun Jiaming rifiuta cortesemente:
—Grazie, ma non posso. Dopo cena dobbiamo andare al teatro per provare delle scene!
—Come?— chiede il nonno incuriosito.
Sun Jiaming spiega:
—La nostra compagnia teatrale debutterà nel nuovo anno, quindi in questi giorni siamo impegnatissimi con le prove.
Rongrong sta ancora mangiando avidamente ed ha tutta la bocca sporca di salsa e pezzi di verdure. Quando sente le parole “con le prove” inizia finalmente ad interessarsi al discorso degli adulti.
Jiang Xiuxia riprende ciò che stava dicendo Sun Jiaming:
—È vero, sono stanca morta, non c'è un attimo di tregua, un giorno abbiamo lavorato per 17/18 ore di fila.
—Oh!— il nonno sembra aver capito, ma chiede ancore preoccupato:
—Dimmi, ma non cantate “Maomaoyu” e altre canzoni di questo tipo?
Jiang Xiuxia smette di usare le bacchette e spiega a suo nonno:
—Non si può cantare “Maomaoyu”.
Sun Jiaming:
—Noi cantiamo una nuova “Maomaoyu”.
Il nonno annuisce:
—Oh!
Incuriosita, Rongrong si avvicina all'orecchio di sua madre e sussurra qualcosa osservando contemporaneamente sua cugina Jiang Xiuxia. Xiuxia se ne accorge e capisce che Rongrong vuole fare qualcosa, quindi chiede:
—Che c'è, Rongrong?
—Niente, fa la monella come sempre!— la mamma di Rongrong gestisce imbarazzata la richiesta di Xiuxia di sapere cosa abbia detto la bambina e non può fare altro che appianare la discussione:
—Guarda, guarda questa bocca; ti sei sporcata tutta— pensa così di cambiare argomento e mentre parla pulisce il viso di Rongrong.
—Dai, dimmi cosa vuoi!— Xiuxia prende una mela dal tavolo e la dà a Rongrong chiedendole:
—La vuoi?
Rongrong guarda la mela, scuote la testa e fa cenno di no con la mano.
Alla fine la mamma acconsente alla richiesta della figlia e parla al suo posto:
—Niente, vuole solo che la cuginetta canti qualcosa.
—Facile.— risponde Xiuxia allegramente, ma pone una condizione a Rongrong:
—Però... se proprio devo cantare una canzone, allora anche tu devi cantare e ballare con me.
Rongrong scuote la testa timidamente.
Jiang Xiuxia:
—Allora? Non è vero quello che ha detto la mamma? Non hai già fatto una recita a scuola?
Rongrong esita a rispondere e dice solo:
—Allora canta prima tu.
—Va bene! Ma non è che poi alla fine mi fai cantare da sola?— Jiang Xiuxia “avverte” la birichina Rongrong e rivolgendosi a Sun Jiaming dice:
—Beh tu suonaci qualcosa!
Sun Jiaming si volta e prende uno strumento musicale.
Inizia la musica e Jiang Xiuxia inizia a cantare con una voce dolce e soave.
Sorellina, fratellino,
… … …
Rongrong muove la testa al ritmo della canzone.
Xiuxia finisce di cantare e tiene lo sguardo fisso sulla cuginetta:
—Bene, io ho finito di cantare... adesso tocca a te!
—Venite, venite con me...— Rongrong, ha qualcosa in mente: lascia il tavolo tirando sua cugina e dirigendosi misteriosamente verso la stanza adiacente.
Studio di casa He.
Tutti seguono Rongrong nello studio.
L'arredamento è piuttosto semplice. A sinistra c'è una rampa di scale collegata alle camere da letto al pano superiore. Al centro del muro è addossata una scrivania sulla quale è presente tutto l'occorrente per scrivere e una lampada. Poiché l'arredamento è piuttosto scarno, la stanza sembra molto spaziosa.
In una stanza così ampia, la piccola Rongrong può finalmente mostrare ciò che sa fare. La bambina spazza via la timidezza e con entrambe le mani fa svolazzare la gonna del vestitino mentre canta e balla. Canta una canzone intitolata “La moneta del nuovo anno” il cui testo dice per sommi capi: «ricorda di non sprecare la moneta del nuovo anno, ma di usarla per aiutare i bisognosi».
Agli occhi estasiati di tutti, Rongrong sembra ancora più adorabile. Canta in modo un po' infantile, ma allo stesso tempo è estremamente seria. Il vivace balletto va di pari passo con la canzone e diventa sempre più veloce.
Rongong continua a ballare e cantare. Tutti gli altri sono eccitati, felici e meravigliati.
Rongrong finisce di cantare e inizia a ballare il tip-tap, si avvicina a Jiang Xiuxia e la invita ad unirsi a lei. Xiuxiua accetta con grande entusiasmo e le due iniziano a ballare in perfetta sincronia.
Tutti le osservano stupiti.
Le due cugine salgono e scendono le scale, usandole come se fossero un palco scenico. La coreografia è perfetta e ben studiata.
Finito di ballare, le due si guardano e si scambiano un sorriso d'intesa.
—Bravissime! Bravissime!— il nonno non può fare a meno di complimentarsi. Per lui la nipotina non è solo intelligente e sveglia, ma è anche dotata di un eccezionale talento. La sua espressione meravigliata rivela speranza e felicità.
Sun Jiaming è degno di essere il direttore di una compagnia teatrale, infatti è uno che parla sempre di lavoro:
—Vi prego, non tenete nascosto il talento di Rongrong. Lasciate che abbia un'opportunità si esibirsi.
Poi rivolgendosi al nonno:
—Se lei è d'accordo, potremmo invitare Rongrong ad esibirsi nello spettacolo che terremo nel nuovo anno.
L'anziano inarca le sopracciglia in segno di dubbio:
—Penso che....Ho paura che non sia appropriato per una bambina!
Sentendo della possibilità di esibirsi, Rongrong tira Sun Jiaming e gli chiede con entusiasmo:
—Posso salire sul palco?
Sun Jiaming risponde fiducioso:
—Ma certo, ti invitiamo a recitare con noi.
Sun Jiaming si avvicina a Rongrong, la prende per le mani e inizia a lodarla:
—Farò mettere sul giornale una grande pubblicità solo per te, “LA SHIRLEY TEMPLE CINESE” ─ ─ IN SCENA LA PICCOLA HE RONGRONG... … e ti farò fare un bellissimo vestitino da ballerina.
Rongrong risponde contenta:
—OK!
Poi va verso sua madre e le dice con tono capriccioso:
—Mamma, voglio andare... … voglio andare... …
La mamma scuote la testa e indica il nonno con il dito, facendo capire a Rongrong che è necessario avere la sua approvazione.
Jiang Xiuxia prende per mano Rongrong e dice:
—Che bello, ci esibiremo insieme.
Al fine di contribuire alla realizzazione di questo progetto, anche Xiuxia si rivolge all'anziano pregandolo di acconsentire:
—Nonno, non devi preoccuparti, posso badare io a lei.
Rongrong coglie l'occasione per gettarsi nelle braccia del nonno, si aggrappa al suo collo e, quasi piangendo:
—Nonno, voglio andare... … voglio andare.
Continua:
—Nonno... … nonno... … voglio andare... … voglio andare.
Ovviamente, il nonno non vuole dare un dispiacere alla nipotina, ma ha ancora dei dubbi a riguardo:
—E va bene... … va bene. Magari per questa volta. Finito il Capoanno dovrai metterti a studiare!
Sun Jiaming prende ancora una volta le manine di Rongrong:
—Bene! Allora è deciso!
Jiang Xiuxia si rivolge a Rongrong facendo i salti di gioia:
—Che bello!... … Rongrong, saliremo insieme sul palco scenico.
La mezzanotte è già passata, gli ospiti si accorgono dell'ora tarda e iniziano a congedarsi. Inizia Sun Jiaming molto educatamente:
—Oh, si è fatto tardi, ho paura che gli altri siano già lì ad aspettarci. Grazie mille, grazie mille!
All'anziano dispiace molto vederli andare via e chiede loro di trattenersi ancora:
—Ma è ancora presto!
Sun Jiaming spiega:
—Mi dispiace, ma abbiamo le prove. Allora... diamoci gli auguri di buon anno!
Il nonno e la mamma di Rongrong rispondono simultaneamente:
—Buon anno, buon anno...
—Rongrong, buon anno! Buon anno!
Soggiorno. Sun Jiaming prende due cappotti dall'appendiabiti e ne passa uno a Jiang Xiuxia.
Mentre Sun e Jiang si rivestono, l'anziano si rivolge alla nuora:
—Ehi, chiamiamo due risciò per loro!
Jiang Xiuxia e Sun Jiaming li fermano subito:
—Non c'è bisogno, non c'è bisogno.
Xiuxia aggiugiunge:
—Li chiamiamo da soli!
Il vecchio annuisce:
—Va bene!
La mamma di Rongrong chiede:
—Xiuxia, a che ora venite domani?
Xiuxia ha già finito di rivestirsi e risponde:
—L'anno nuovo. Domani è già l'anno nuovo... … allora veniamo per gli auguri... … diamo gli auguri al nonno... …
La donna fa loro un invito sincero:
—Non preoccuparti di quello e nemmeno del biglietto di auguri.
Xiuxia:
—Va bene.
Xiuxia si è infilata il cappotto, ma non ha ancora ripreso il suo “scaldamani”: l'intelligente Rongrong glielo passa subito.
Xiuxia si infila lo “scaldamani” e con affetto si rivolge alla bambina:
—Oh! Grazie!... … tanti auguri!
—Auguri... … auguri!
Sun Jiaming dice educatamente al nonno:
—Signore, non si disturbi ad accompagnarci fuori!
Tutti lasciano il soggiorno.
Studio di casa He. Dopo essersi congedato dagli ospiti, l'anziano dal soggiorno si sposta verso lo studio. Anche se è di profilo, possiamo vedere che sta sorridendo. Si ferma per un istante a riflettere, poi dalla tasca tira fuori delle monete d'argento e ne sceglie una su cui è scritto “Doppia Felicità”. Si siede alla scrivania e prende dal cassetto un foglio di carta rossa in cui avvolge la moneta. Accende la lampada, si sistema gli occhiali, intinge il pennello nell'inchiostro e con molta cura scrive sulla carta: “Che i tuoi desideri si avverino per tutto l'anno”.
La mamma riporta Rongrong all'interno.
La bambina è esausta e fa un lungo sbadiglio.
Il nonno interviene dicendole:
—Se ne sono andati! Si è fatto tardi, è ora di andare a dormire! Domani mattina ti devi svegliare un prima del solito, metti il vestitino nuovo e mangiamo la torta di Capodanno!
Finisce di parlare e accompagna Rongrong al piano superiore.
Camera da letto al piano superiore.
Rongrong sale allegra sul letto e si infila sotto le coperte. È decisamente stanca, infatti si addormenta profondamente all'istante.
Il vecchio osserva la nipotina con il cuore colmo di gioia... le rimbocca le coperte, poi dalla tasca tira fuori la moneta avvolta nel carta rossa e senza farsi notare la infila sotto il cuscino di Rongrong.
Si sentono rumori di petardi e suoni di tamburi provenire da tutte le direzioni.
Portone principale di casa He, entrambe le ante di colore nero sono adornate simmetricamente con un batacchio d'ottone dorato. Al lato dei batacchi è appesa una coppia di grandi festoni di capodanno rossi: “L'auspicio di un nuovo sole, che tutto torni a nuova vita”.
Per strada ci sono ragazzini che giocano: alcuni si sfidano con le spade di legno, altri lanciano bombette di carta e altri ancora si nascondono dietro gli angoli con le orecchie tappate aspettando che che esplodano i petardi.
La gente si scambia gli auguri di buon anno:
—Felice anno nuovo... … tanta ricchezza... …
Il portone si apre lentamente e viene fuori il dolce faccino di Rongrong.
Uscendo con addosso il suo cappottino nuovo, esamina attentamente il pacchetto rosso. Lo scarta e al suo interno trova la moneta con l'iscrizione “Doppia Felicità”.
Rongrong raggiunge la finestra di un piccolo negozio di alimentari:
—Due petardi della fortuna da 10 centesimi...
La negoziante prende il denaro, si volta, prende i petardi della fortuna dallo scaffale e li dà a Rongrong:
—Ecco i petardi della fortuna ed ecco 80 centesimi di resto.
La negoziante consegna il resto a Rongrong che quindi si allontana.
La negoziante tiene la moneta della “Doppia Felicità” nella sua mano. Tutta sorridente, capisce che si tratta di un ottimo auspicio e pensa ad alta voce:
—Oh, ma che fortuna! La prima vendita dell'anno è proprio con una moneta dove c'è scritto “Doppia Felicità”... la terrò per me!
La donna sta per riporre la moneta nella sua tasca quando arriva di corsa suo marito, proprietario del negozio, dall'interno. Sembra che si sia appena alzato dal letto perché si sta ancora sistemando i vestiti. Mentre si infila una manica dice:
—La prima vendita dell'anno e tu vuoi già rubare dal negozio?
La moglie, per niente intimidita, risponde:
—Che cosa? Io ho lavorato con te tutto l'anno! Anno nuovo, vita nuova! Io voglio tenermi questa moneta, non posso?
—È così che i negozi vanno in perdita! E tu vuoi ancora rubare? Ma non ce l'hai una coscienza?
La moglie non vuole dargliela vinta:
—Eh? Io rubo dal tuo negozio? E quanto avrei rubato in tutto?
Il marito ha una mano in tasca e con l'altra dà una spinta alla moglie:
—Allora dovrebbe andare bene perché si tratta di così poco?
La donna fa una scenata al marito tenendo la moneta ben salda:
—È mia, la voglio!
Il marito la guarda:
—Non è possibile, non posso di certo lasciartela avere!
La moglie sbattendo i piedi:
—NO!
I due continuano a bisticciare. Il marito, tanto infastidito da non poterne più, all'improvviso toglie la moneta dalle mani della moglie:
—Dai qua!
Una cliente arriva alla finestra del negozio ed urla con in mano una banconota da 10 Yuan:
—Ehi, ehi, ehi! Mi serve 1 Yuan e 90!
Il negoziante:
—10 Yuan?
Il negoziante prende la banconota da 10 Yuan, la cambia e consegna il denaro in cui mette anche la moneta della “Doppia Felicità”. Dopo dice alla moglie con tono arrabbiato:
—L'ho data come resto. Non era affatto un buon auspicio. Adesso non ce l'abbiamo più!
Un portone in ferro. All'interno una casa casa in stile occidentale con giardino.
La ragazza che ha appena usato i 10 Yuan per fare compere apre il portone ed entra.
Una radio accesa. L'annunciatore:
—Radio Mingxing, ospite d'eccezione miss Zhang Yulian che ci canterà “La Canzone della Sala da Ballo”:
Qui ci sono un crepuscolo che si sveglia e un'alba che si addormenta,
Qui ci sono una chioma di capelli neri e labbra rosse.
Qui ci sono una luce rossa che ride e una musica che balla,
Qui ci sono oro di carta e un cuore ubriaco.
Qui ci sono... …
La voce è delicata, ma allo stesso tempo un po' tremolante, squillante e irritante.
La ragazza sale velocemente le scale.
Apre delicatamente la porta del salotto al secondo piano ed entra.
All'interno del salotto, attraverso la coltre di fumo, si può notare un arredamento lussuoso con un divano, un pianoforte, ecc.
Cinque o sei uomini e donne fumano immersi in una musica decadente. Alcuni sono seduti, altri sono in piedi. Il signor Wu, presidente della banca del Jiang Dong, e la signorina Yang Lijuan, un'esponente dell'alta società, flirtano seduti sul divano.
La voce bambinesca della canzone diventa sempre più intensa.
La padrona di casa, una donna di mezza età vestita in modo piuttosto semplice, è seduta su un bracciolo del divano, vicinissima alla radio. È particolarmente irritata dalla canzone e decide quindi di spegnere la radio:
—Una canzone così bella e la fanno cantare a persone che non lo sanno fare... perlomeno ci fanno fare delle buone risate.
Il padrone di casa, di pochi anni più anziano della moglie, interviene con tono adulatorio:
—Pare proprio che ormai anche i bambini per strada possano cantare questa canzone.
Volgendo lo sguardo verso la signorina Yang Lijuan:
—È possibile che la persona più indicata per cantarla sia proprio la nostra miss Yang?
La signorina Yang Lijuan, che non supera i 22 o 23 anni, indossa, sulla sua figura snella, un avvolgente vestito di velluto ricamato. I suoi modi sono raffinati, maliziosi, ma allo stesso tempo riservati. Felice e orgogliosa per i complimenti ricevuti, solleva la schiena e implicitamente conferma le parole del padrone di casa:
—È vero, ma non me la sento di cantarvi una canzone!
Il padrone di casa la invita con entusiasmo:
—Miss Yang, non può proprio cantarcene solo una stasera?
Interviene un'ospite:
—Benissimo, la ascolteremo con attenzione.
La signorina Yang, mentendo, declina l'invito:
—Ho avuto mal di gola questi ultimi due giorni, semplicemente non riuscirei a cantare bene.
Ancora seduto sul divano, il presidente Wu, che sembra avere un rapporto particolare con la signorina yang, dice con tono imperioso:
—Se tutti vogliono che tu tu canti, allora canterai una canzone!
Impotente, la signorina Yang può solo rispondere:
—Non canto bene, temo che tutti rideranno di me.
Il padrone di casa:
—Non dica così, sono sicuro che apprezzeremo tutti.
La padrona di casa mentre va a sedersi al pianoforte:
—Bene, lei ci canterà una canzone. Io suonerò per lei il pianoforte.
Il padrone di casa:
—Prego, bene... … bene... … seguitemi.
Tutti gli ospiti si avvicinano al pianoforte.
La padrona di casa scopre la tastiera e, con esperienza, inizia a suonare a dieci dita e la signorina Yang inizia a cantare “La Canzone della Sala da Ballo”.
Finita la canzone, tutti sono estasiati e dopo un attimo di esitazione applaudono con entusiasmo.
Il padrone di casa:
—Che fatica: far cantare la signorina Yang non è una cosa facile!
La padrona di casa con tono di scherno nei confronti del marito:
—La tua di fatica? Se non fosse stato per il presidente Wu, miss Yang avrebbe cantato?
La signorina Yang sorride un po' imbarazzata...
La ragazza che era andata a fare acquisti è rimasta tutto il tempo sulla porta del soggiorno, aspettando che la signorina Yang finisse di cantare per poter andare da lei:
—Signorina Yang, ecco i soldi.
La ragazza, che si rivela essere una giovane domestica di questa famiglia, consegna il denaro alla signorina Yang che, molto soddisfatta, le risponde:
—Ottimo lavoro!
Contando il denaro, trova la moneta della “Doppia Felicità” e richiama la domestica:
—Oh, questa moneta con la scritta “Doppia Felicità”, voglio darla a te!
La domestica è lusingata e ringrazia afferrando la moneta:
—Grazie... … grazie, signorina Yang!
La domestica abbandona il soggiorno piacevolmente sorpresa.
Una donna tarchiata di almeno 50 anni entra con cautela reggendo un vassoio di dolci: si tratta del capo delle governati che lancia un paio di furbe occhiate verso ogni ospite...
Il padrone di casa si accorge che stanno per essere serviti i dolci e si affretta ad avvisare gli ospiti:
—Prego, andiamo a sedere di là!
Poiché probabilmente sa che la signorina Yang ha dato una mancia all'altra domestica, è proprio da lei che la governate si dirige:
Signorina Yang, prego prenda un dolce!
La signorina yang non è interessata e le risponde con indifferenza:
—Non mi va di mangiare.
La governate si allontana imbarazzata.
Camera delle domestiche, accanto alla cucina.
La domestica più giovane entra giocherellando con la moneta d'argento. Prende da sotto il suo letto un baule, lo apre e tira fuori un salvadanaio in cui vuole nascondere la moneta.
Il capo delle governanti entra all'improvviso con un'espressione arrabbiata e osserva con perfidia la ragazza:
—Abbiamo preso una mancia?
Poiché la ragazza ha conosciuto tempi duri, comprende le vere intenzioni del suo capo e, istintivamente, protegge la sua moneta:
—No, la signorina Yang l'ha data esclusivamente a me.
La più anziana non si rassegna:
—Esclusivamente a te? E l'ultima volta che la padrona ha dato la mancia, io non ho fatto a metà con te?
La giovane controbatte:
—Avevo servito anch'io la padrona, lei ha dato una mancia e io ovviamente ho preso la mia parte. Oggi però è stata la signorina Yang a premiarmi!
Il capo inizia a rinfacciare piena d'odio:
—Non c'entra nulla! Quando ci sono soldi, tutti devono condividere: questa è la regola. Adesso cerchi di fare la ruffiana... piaci alla padrona e alla figlia, ma ti sei dimentica come sono andate le cose? Quando sei arriva qui, chi ti ha raccomandata? Sei senza coscienza!
La giovane è furiosa, ma mantiene la calma:
—Senza coscienza? Tu mi hai raccomandata?... … E comunque, cosa c'entri tu col fatto che io piaccia alla padrona e a sua figlia?
L'anziana con un sogghigno:
—Stai cercando di mettermi contro la padrona e sua figlia?
Accusa la ragazza additandola ferocemente:
—Sei solo una ruffiana, vergognati... … vattene da qui, non posso più lasciarti vivere in questa stanza!
La ragazza non prende per nulla in considerazione queste minacce:
—Questa stanza appartiene ai padroni, non a te!
Capo delle governanti:
—Che cosa? E adesso vuoi proclamarti la regina? Ingrata, piuttosto mi cavo gli occhi... e io che pensavo che fossi una brava persona, ti ho sempre dato qualsiasi cosa...
—E a chi servono le tue cose? Te le restituisco tutte...
La ragazza si volta e dal baule tira fuori un fazzoletto e altri piccoli oggetti che consegna al suo capo. Subito dopo, si vendica dicendo:
—Anch'io ti ho prestato delle cose: le calze, la crema per il viso... … rivoglio tutto indietro.
La più anziana, offesa, prende questi oggetti dal mobile per la toeletta, li lancia alla ragazza e in modo del tutto irragionevole le dice:
—Ti ho ridato le tue cose, i soldi: voglio ancora prendere la mia parte.
La ragazza infila la mano destra nella tasca e tiene stretta la moneta d'argento:
—Cosa? E perché mai dovrei darti una parte dei miei soldi?
—Allora? Vuoi darmeli o no?
La più anziana si avvicina alla ragazza e la afferra, guardandola con uno sguardo feroce e crudele.
Anche la più giovane prende posizione:
—Non ti do cosa?
Senza dare spiegazioni, il capo delle governanti blocca la ragazza:
—Dai qua!
La ragazza urla:
—Ma che fai, vuoi rubare?
Scoppia una rissa tra le due donne.
Il capo delle governanti rivela tutta la sua malvagità e, con ferocia, afferra i capelli della ragazza costringendola ad urlare ancora più forte:
—Ahi! Aiuto...
L'anziana prende il sopravvento spingendo la ragazza contro il letto, quasi impedendole di respirare...
Il rumore della lotta fa sopraggiungere il maggiordomo che dalla finestra chiede:
—Perché state litigando?
La donna sente questa domanda e si ferma.
La povera ragazza resta seduta sul letto a piangere.
Notte.
– – Fischi – – Qualcuno in lontananza fischia a qualcosa.
Una porta si apre lentamente. Esce una giovane donna che sbircia nella direzione dei fischi.
Non è altri che la giovane domestica che chiama qualcuno:
—Vieni! Non c'è nessuno!
Arriva un giovane che indossa un'uniforme da autista. Ha 24 o 25 anni ed è l'autista del presidente Wu. Nonostante sia di umili origini, ha imparato a i modi dissoluti dell'alta società e all'insaputa di sua moglie è fuori a “mangiare il frutto proibito” che sembra essere proprio la giovane domestica.
Il giovane autista si avvicina silenziosamente alla ragazza e guarda con timidezza la porta posteriore chiudersi, per paura di incontrare qualcuno.
La ragazza dice con risentimento:
—Sei cambiato, mi eviti sempre.
L'autista:
—Cosa? Non sai che sono impegnato? Il presidente ha un sacco di impegni e io non ho mai tempo!
La ragazza con tono di sfiducia:
—Non hai tempo, però per andare a fare le scommesse il tempo ce l'hai sempre.
All'apparenza si dimostra arrabbiata, ma la sua voce è ricolma di tenerezza e allo stesso tempo di delusione:
—Sei senza cuore, vuoi farmi piangere.
La ragazza fa sedere l'autista sul muretto di un'aiuola.
Vedendo che la giovane sta per piangere, l'autista cerca teneramente di sollevarle il morale:
—Ehi, cos'è questa faccia? E se ti vede qualcuno?
L'umore della giovane domestica migliora e sia lamentandosi che implorando:
—Non avevi detto che dopo Capodanno saresti venuto a prendermi in macchina e saremmo andati a divertirci?
L'autista si accorge che la ragazza non è poi così offesa quindi le posa una mano sulla spalla e dice:
—Beh, questo è facile! Basta che abbia tempo e che la macchina del presidente sia libera.
La ragazza capisce che lui la sta ingannando e dice piangendo:
—Non serve che tu mi prenda in giro, avrai tempo dopo e comunque non riuscirò a vederti... sei così insensibile...
L'autista prende un fazzoletto, le asciuga le lacrime dal viso, la abbraccia e la avvicina a sé:
—Dai... dai... basta piangere... basta piangere...
Da dietro arriva una risata stupida:
—Ah ah ah.
L'autista e la domestica, che erano abbracciati, si separano immediatamente e non possono fare a meno di sembrare nervosi.
Un grassone di 17 o 18 anni arriva da lontano. Indossa una vecchia tunica completamente rattoppata e sporca, porta il colletto aperto ed ha le sembianze di un criminale. Si tratta del fratello minore dell'autista e nonostante la giovane età è già stato contaminato dai vizi della grande città.
L'autista vede uno strano ghigno sul volto di suo fratello; molto preoccupato, si alza in piedi e gli chiede:
—Che sei venuto a fare?
Il grassone:
—È tutto il giorno che ti cerco!
—E cosa vuoi?
—Tua moglie mi ha chiesto di venirti a cercare... Eh eh...
È evidente che li stia ingannando e mentre ride si gratta nervosamente la testa.
L'autista chiede sospettoso:
—E perché mi cerca?
Il grassone continua a mentire:
—Mi ha detto di dirti di tornare presto perché deve parlarti di alcune cose importanti.
L'autista non crede affatto alle bugie del fratello e desidera solo che vada via:
—Vai avanti tu e dille che non avevo tempo.
Ma come potrebbe lo scaltro grassone cedere a questo punto? Pensa che questa sia un'ottima occasione per ricattare il fratello e non può lasciarsela sfuggire: quindi stringe gli occhi e con un falso sorriso dice:
—Fratello, dammi un po' di soldi.
L'autista non vuole dargliene:
—Adesso non ne ho, te li darò dopo.
—Dopo? Non ne hai?
Il grassone non ci crede e mentre ripete le parole di suo fratello progetta la sua prossima mossa. Il suo ghigno si trasforma in un'espressione solenne e con tono minaccioso dice:
—Beh vedi, tua moglie vuole che tu torni per forza e se non torni... non va bene. Io potrei parlare con tua moglie, dirle che non avevi tempo... ma lei potrebbe non credermi, potrebbe chiedermi cosa avessi da fare di così importante. Fratello, perché non torniamo insieme invece, eh? Torniamo insieme!
Le minacce del ragazzo lasciano il giovane autista attonito e senza parole.
La dolce domestica lo tira dall'uniforme e dalla propria tasca prende la mancia che aveva ricevuto, una moneta d'argento che dà all'autista.
L'autista consegna con rabbia la moneta al fratello:
—Adesso vattene!
Felice di averla avuta vinta, il grassone prende la moneta d'argento:
—Fratello, io vado avanti allora... dirò a tua moglie che non avevi tempo, che avevi un sacco di cose da fare...
L'autista con impazienza fa un cenno al fratello per intimarlo ad andarsene:
—Va bene... va bene...
Il grassone si allontana.
Guardando il fratello andarsene, l'autista non può fare altro che risedersi affianco alla giovane domestica:
—È così irritante, vuole sempre soldi e gli affari non vanno bene.
Per strada. Un viavai continuo di pedoni indaffarati.
Il grassone si trova per strada e osserva attentamente le persone che gli passano davanti.
Uno porta un elegante cappello e una lunga tunica...
Uno porta uno zucchetto e una scintillante giacca di raso...
Uno che indossa un giaccone di lana, passa velocemente a bordo di un risciò...
Vedendo che tutte le altre persone indossano abiti nuovi per festeggiare il Capodanno, il ragazzo abbassa la testa e guarda i propri vestiti... solo una misera tunica. Sorride... gli è venuta un'idea!
Casa dell'autista. L'arredamento all'interno è semplice, sulla parete è appesa una foto ricordo del matrimonio tra l'autista e sua moglie e sotto di essa è poggiato contro il muro un tavolino. La moglie dell'autista è seduta, concentrata sul suo lavoro a maglia. Di fronte a lei la suocera e una ragazza sono sedute su uno sgabello intente ad attorcigliare il gomitolo di lana.
Entra il grassone, si avvicina alla cognata e per ingannarla le dice:
—Mio fratello era impegnato col lavoro, non poteva venire e mi ha detto di tornare a casa...
Il ragazzo ha la coscienza sporca e parla con qualche incertezza:
—Ehm... mio fratello...hmm...mi ha trovato lavoro...ehm...mi ha detto di andare subito a fare compere!
La cognata ha qualche dubbio.
Il ragazzo indica la sua tunica in cotone e insiste:
—Ha detto che questa tunica è troppo vecchia e che posso usare il suo vestito nuovo.
La cognata non capisce e chiede:
—Quale vestito nuovo?
Con prontezza di spirito, il ragazzo indica la foto appesa al muro:
—Quello!— Intendendo la tunica e la giacca che il fratello indossava per il suo matrimonio.
Primo piano della foto del matrimonio – – L'autista e la moglie sono radiosi e sorridono felici.
La cognata dà un'occhiata al suo fisico corpulento e, dubbiosa, dice:
—Il vestito di tuo fratello? E dovrebbe andarti?
—Mi deve andare per forza... questo è davvero troppo vecchio.— Il ragazzo indica il proprio vestito e continua ad implorare:
—Cognata, andresti a prendermelo?
La cognata posa il lavoro a maglia che aveva in mano ed entra in camera.
Il ragazzo si siede al posto della cognata, prende il lavoro a maglia e inizia a giocherellarci incuriosito. Fa finta di sferruzzare, ma è solo un incapace che rovina tutto ciò che tocca: toglie uno dei ferri e le maglie iniziano a sciogliersi una dopo l'altra.
La sorella minore dell'autista scoppia a ridere:
—Ah ah ah!
Il ragazzo continua a giocherellare, vorrebbe rinfilare il ferro nelle maglie ma non sa da dove cominciare.
Rientra la cognata con un vestito in mano, da cui toglie con attenzione la polvere che si era posata. Appena si accorge che il ragazzo sta giocando con i suoi ferri, corre subito a rimproverarlo:
—Ehi! Che stai facendo?
Il ragazzo si giustifica sorridendo sfacciatamente:
—Ti sto aiutando col tuo lavoro!
—E chi ti ha detto di aiutarmi?
La donna non sa se ridere o piangere e non può fare altro che mettersi a riordinare il tutto.
Il ragazzo continua a ridere.
La cognata mormora arrabbiata tra sé e sé:
—Così grande e grosso e si comporta come un bambino.
Il ragazzo rimane indifferente: con molta calma prende il vestito da matrimonio di suo fratello maggiore e lo prova.
La cognata continua a lamentarsi mentre mette in ordine il suo lavoro a maglia:
—Guarda! Hai rovinato tutto!
La tunica in cotone e seta di prima qualità finemente cucita a mano e la giacca in raso sono però troppo strette per il ragazzo.
Riesce ad infilarsi “a forza” la tunica, ma non la giacca su cui rimangono due o tre bottoni sbottonati. Lui non si arrende e cerca in tutti i modi di abbottonasi.
Tutti assistono a questa scena ridicola e scoppiano in una risata fragorosa. Alla fine il grassone rinuncia ad abbottonarsi e dalla tasca dei vecchi vestiti prende la moneta d'argento che infila con cautela nella tasca della giacca. Sorprendentemente, anche quella tasca è molto stretta: solo una metà della moneta riesce ad entrarci e l'altra metà resta visibile all'esterno.
Per strada. Rumore di automobili, un clacson suona senza sosta.
Un negozio, la vetrina è uno spettacolo per gli occhi. Il grassone arriva davanti ad essa e fa finta di guardarla interessato.
Arriva un ragazzo di circa 20 anni con una sigaretta in bocca, guarda lo strano aspetto del grassone, si ferma e inizia ad osservarlo con estrema attenzione.
—Beh? E che cazzo, non mi riconosci nemmeno?
Il fumatore fissa il grassone e dopo un po' chiede:
—Sei davvero A Guang?
Il grassone — — A Guang risponde compiacente:
—Ehi... che cazzo, la mia testa non si è trasformata in quella di un cane. Certo che sono io!
Il fumatore guarda con stupore i suoi nuovi abiti, così inusuali per lui:
—Vestiti nuovi? Hai fatto soldi?
Il grassone mente un'altra volta:
—Ho degli affari adesso.
Il fumatore dubbioso:
—E che tipo di affari?
Il grassone si vanta tenendo un atteggiamento da guardia del corpo:
—Farò il custode in una grande villa, andrò tutto il giorno in giro con la macchina.
Il fumatore gli dice con un po' di sdegno:
—Eh? Ora fai anche il custode?
—Eh? Basta prendermi in giro perché sono grasso! Se arriva un ladro, faccio così...
Il grassone spinge con facilità il fumatore tirandogli un calcio ed il fumatore si stende quasi per terra.
Il fumatore si copre le parti intime:
—Ehi! Mi hai toccato il pacco!
Il grassone estremamente fiero di se stesso:
—Cazzo, sei veramente un coglione!
Il fumatore si ricompone un po'. All'improvviso si ricorda che l'amico “è diventato importante” e gli chiede di offrirgli qualcosa:
—Ah, hai fatto soldi, mi devi offrire qualcosa!
—Andiamo!
—OK!
Il grassone ed il fumatore sono per strada in cerca di un ristorante.
– – Drin drin... … Drin drin... …– – Un risciò passa improvvisamente davanti ai due ragazzi e corre via. Il grassone gli va quasi addosso, “trema” per lo spavento e indietreggia subito.
Il fumatore osserva l'aspetto da “orso impaurito” del grassone e coglie subito l'occasione per deriderlo:
—Ma vai a cagare, e tu vorresti fare il custode?
I due continuano a camminare per la strada, finché non arrivano davanti ad una pasticceria.
Il fumatore con decisione:
—Questo ristorante è buonissimo! Dai, offrimi qualcosa qui! Entriamo!
Il grassone non gli presta attenzione, come se non l'avesse sentito.
Il fumatore ripete:
—Questo è buonissimo!
Il grassone si vanta:
—Non mi piace, ci ho mangiato ieri e le cose erano bruciate.
Il vestito del grassone è davvero strettissimo e durante la passeggiata la moneta d'argento esce piano piano dalla tasca...
Alla fine la moneta esce completamente, cade per terra, rotola per un po' in cerchio e alla fine si posa per terra.
Il grassone non si accorge di aver perso la moneta e continua a camminare a testa alta.
Il fumatore continua ad insistere:
—Da quella parte non c'è un ristorante? Andiamo?
Per strada.
Si avvicina uno strillone:
—Giornali, giornali!
All'improvviso, vede da lontano la moneta per terra e corre in tutta fretta per afferrarla. La sua mano sta per raggiungere la moneta quando un piede si posiziona su di essa. Lo strillone alza lo sguardo, in piedi davanti a lui c'è un uomo di circa 30 anni con una coppola e un atteggiamento da gangster.
L'uomo con la coppola osserva lo strillone con uno sguardo minaccioso:
—Hm? Che fai?
Lo strillone isrponde:
—L'ho vista prima io!
L'uomo con la coppola si china per prendere la moneta d'argento:
—Questa è la moneta che mi è caduta.
L'ingenuo strillone, vedendo l'altro prendere la moneta, è costretto a cercare un compromesso:
—Ognuno prende una parte, facciamo a metà.
L'uomo vuole tenersi tutto per sé e non accetta questa “tenera” proposta:
—E per quale motivo dovrei dividere i miei soldi con te?
Lo strillone continua a protestare indicando un luogo in lontananza:
—I tuoi soldi? Ma se sono caduti a qualcun altro!
L'uomo cerca di spaventare lo strillone:
—Sì? E l'hai visto?
Lo strillone non si lascia intimorire e risponde sapendo di avere ragione:
—Sì, l'ho visto!
L'uomo non sa più cosa dire e non gli resta che fare una sceneggiata per strada:
—Stronzate!
—Allora me la dai o no? Sono pronto a tutto se non me la dai.
I due iniziano davvero a fare a botte ed i passanti si fermano a guardare.
All'improvviso qualcuno grida:
—Arriva la polizia.
Arriva davvero un poliziotto e i due interrompono immediatamente il litigio.
Il poliziotto:
—Che succede?
L'uomo con la coppola sembra aver trovato un sostegno:
—Mi è caduta una moneta e lui è arrivato correndo per rubarmela.
Lo strillone balbettando un po':
—Non è vero... … È la mia moneta.
Il poliziotto vede che si tratta di uno strillone vestito di stracci e decide quindi di non credergli:
—Tua? E tu puoi avere una moneta? Ma ti sei guardato?
L'uomo ripete subito le stesse parole, poi, contando sul supporto del poliziotto, fa la voce grossa:
—È vero, non è proprio possibile! La moneta mi è caduta per terra e lui è arrivato per rubarla. È intollerabile!
Il poliziotto lo scaccia via in modo arbitrario:
—Via, via, via!
Poi lo minaccia:
—Sei ancora qui, ti devo portare in commissariato?
Lo strillone va via senza parole. Anche le persone che si erano fermate a guardare vanno via una alla volta.
Fiero di se stesso, l'uomo con la coppola si allontana giocherellando con la moneta d'argento.
All'interno di un ristorante.
A Guang il grassone ed il fumatore stanno ancora mangiando e bevendo a volontà. La tavola è imbandita con quattro o cinque pietanze e bevande.
I due finiscono di mangiare. Il grassone:
—Il conto per favore.
Il cameriere accorre al tavolo e calcola velocemente il conto:
—2.406
Il fumatore si affretta ipocritamente a dire di voler pagare il conto:
—Faccio io, faccio io...
—Fermo, fermo! Pago io, pago io.—
Il grassone, con atteggiamento da uomo navigato, si pulisce la bocca con il polsino e poi allunga il braccio per pagare...
Espressione sbalordita del grassone: scopre che la moneta d'argento è sparita.
Il grassone, che non vuole arrendersi, continua a toccare la tasca.
La tasca è completamente vuota ed il grassone inizia ad agitarsi:
—E la mia moneta? Eh? La mia moneta?
Il grassone la cerca senza successo vicino al tavolo e, non sapendo cosa fare, si rivolge al fumatore:
—Ehi, hai davvero i soldi?
Il fumatore scuote la testa con un falso sorriso.
Senza alternative, il grassone chiede al cameriere:
—Qui fate credito?
Il cameriere:
—No, qui non facciamo credito!
Il furbo fumatore coglie l'occasione per andare via:
—Io intanto vado! Arrivederci! Arrivederci!
Anche il grassone vorrebbe filarsela, ma viene subito bloccato dal cameriere non appena si alza:
—No! Ce ne andiamo insieme, ce ne andiamo insieme!
Il cameriere indica il tavolo e dice con voce grossa:
—Non mi hai ancora dato i soldi!
Il grassone mette il muso lungo, si sbottona e lentamente si toglie i vestiti nuovi di suo fratello per usarli come garanzia...
Un cartellone: una ballerina seminuda e sotto la grande scritta “La Grande Cantante e Ballerina Jiang Xiuxia”.
Un altro cartellone: in alto c'è scritto “La Grande Cantante e Ballerina He Rongrong”.
L'inquadratura si allarga sull'entrata del Grande Teatro Nazionale.
Una grande scritta appariscente — — “Compagnia Teatrale Haitang”
Tante piccole luci formano la scritta “Jiang Xiuxia”, emanando un bagliore accecante.
Gli spettatori entrano uno alla volta.
Botteghini del Grande Teatro Nazionale.
Molta gente è accalcata qui con il denaro in mano per acquistare i biglietti.
Una massa di teste ondeggianti. Qualcuno ha già acquistato i biglietti e si allontana sorridendo.
Altri continuano ad accalcarsi...
L'uomo con la coppola si avvicina al botteghino ed urla:
—Un biglietto, un biglietto!
Per pagare usa proprio moneta d'argento con la scritta “Doppia Felicità” che aveva trovato.
Il cassiere al botteghino prende la moneta e la fa cadere sul tavolo per verificare, grazie al suono, che si tratti di una moneta autentica.
L'uomo con la coppola gli mette fretta:
—Veloce, veloce, un biglietto.
Con una sola mano, prende il resto ed il biglietto datigli dal cassiere e si allontana dalla folla.
Interno del teatro. I posti a sedere sono esauriti.
Palco scenico. Il sipario è già alzato. Scenografia: alberi e fiori così realistici da sembrare l'angolo di un parco. Due aerei passano sospesi a mezz'aria.
L'orchestra inizia a suonare una musica dal ritmo vivace.
Jiang Xiuxia e He Rongrong salgono sul palco vestite da soldati stranieri ed iniziano a ballare a ritmo di musica, alternando sessioni di tip-tap a duelli con le spade in un atteggiamento vigoroso e pieno di entusiasmo.
Il pubblico è eccitato e coinvolto dalla loro coreografia...
Tra gli applausi, tornano dietro le quinte.
Gli applausi si trasformano gradualmente in un suono di tamburi.
Palco scenico, cambio di scena: accesso alla strada.
Sul palco sale un personaggio maschile che indossa un'elegante tunica, una giacca ed un cappello. Si muove per il palco cantando:
Il nuovo anno è arrivato, il nuovo anno è arrivato!
Tutti sono felici e liberi,
… … …
Le cornamuse e i tamburi risuonano tutta la notte.
Mia sorella e mia cognata hanno il vestito nuovo,
La figlia di mio fratello è vestita tutta carina.
Diventa sempre più carina,
Ed io sono in piedi scalzo davanti a loro.
I tesori dell'infanzia, lavati via come fantasmi,
Arrivato il mattino, corro per la strada,
Tutto il resto non mi interessa,
Da solo davanti alla gente, lancio petardi.
Il rumore degli scoppi,
Danno uno spavento a mia madre.
Uno spavento e ancora un altro,
Così forti da farla quasi cadere.
Jiang Xiuxia, He Rongrong e Sun Jiaming sono dietro le quinte a spiare da dietro il sipario la reazione del pubblico.
L'attore con la giacca finisce la propria esibizione e scende dal palco. La scenografia viene sostituita con la successiva.
Sun Jiaming va via in tutta fretta, come se avesse qualcosa in mente.
Camerino.
Jiang Xiuxia ha già cambiato gli abiti di scena e si sta truccando.
Sun Jiaming apre la porta ed entra. Mentre prende il cappello dall'appendiabiti chiede:
—Ehi, ti stai ancora cambiando?
Jiang Xiuxia capisce che lui vuole andare via, già furiosa chiede con risentimento:
—Che cosa? Vuoi di nuovo andare via prima?
Sun Jiaming inventa una scusa per ingannarla:
—Sì, ho delle cose urgenti da sbrigare, devo vedermi con un amico.
Jiang Xiuxia è arrabbiatissima e lo tartassa di domande:
—Un amico? Ed è un amico o un'amica?
Sun Jiaming ha un attimo di esitazione:
—È...ovviamente è un amico.
Jiang Xiuxia non dà segni di debolezza e affronta la situazione mettendo tutto in chiaro:
—Eh? Un amico? Ho ascoltato la telefonata, era quella gatta morta.
Sun Jiaming nega con tutte le sue forze:
—Ma non è niente di simile, non dire cretinate.
Jiang Xiuxia si sente tradita da Sun Jiaming:
—Cretinate, tu ti fai scoprire e dici che sono gli altri a dire cretinate? Vai, tranquillo. Ma dopo non farti più vedere!
Estremamente frustrata, inizia a piangere e singhiozzare.
He Rongrong, immobile dietro la tenda del camerino, ascolta attentamente il litigio tra i due. Ad un certo punto, infila la testa nella fessura tra le due metà della tenda per assistere a ciò che succede dall'altra parte...
Sun Jiaming controbatte con una giustificazione poco convincente:
—Ma perché ti preoccupi? Raggiungo degli amici, perché sei così arrabbiata?
Jiang Xiuxia piange ancora più disperata.
Sun Jiaming cerca di convincere Jiang Xiuxia:
—Dai dai, non piangere, gli altri ti sentono e li metti in imbarazzo.
Jiang Xiuxia continua a piangere.
Lui allunga la mano e le asciuga premurosamente le lacrime:
—Non posso proprio incontrare un amico, eh? OK, va bene, non piangere!
Dietro la tenda, He Rongrong sussurra alcune parole ad una donna delle pulizie che sta appendendo il costume di scena; dopo sale sul divano e tira un calcio ad uno sgabello di legno. Lo sgabello cade per terra con un tonfo. La furba He Rongrong vuole attirare, in questo modo, l'attenzione di Sun e Jiang e farli venire da lei. La piccola fa finta di essersi fatta male ed inizia a “piangere”.
Sun Jiaming e Jiang Xiuxia sentono il rumore e si affrettano ad andare aldilà della tenda:
—Cos'è successo? Cos'è successo?
Vedendo che non stanno più litigando, He Rongrong si mette a ridere.
Sun Jiaming e Jiang Xiuxia vedono che Rongrong non si è fatta nulla, si guardano a vicenda per un attimo e tornano all'atmosfera che c'era subito prima del litigio.
La piccola Rongrong continua ridere.
Qualcuno bussa alla porta del camerino.
Sun Jiaming:
—E chi è che bussa?
La donna delle pulizie che sta mettendo in ordine il camerino chiede:
—Chi è?
Si sente la voce di una donna:
—Sono io, aprite.
La donna delle pulizie apre la porta da cui entra una una giovane donna all'incirca della stessa età di Jiang Xiuxia. Sebbene abbia una figura naturalmente graziosa, è esile e delicata e sembra di salute cagionevole. Dalla sua semplice veste in cotone blu si capisce che ha una vita difficile. Va raramente a divertirsi e non sarebbe qui se qualcuno non l'avesse invitata a festeggiare il Capodanno andando a teatro. Potremmo averla vista seduta tra il pubblico. Il suo nome è Zhang Man ed è una ex-compagna di scuola di Jiang Xiuxia.
Appena entra, vede subito Jiang Xiuxia e le dice con estrema gioia:
—Ah! Non pensavo di incontrarti qui. Mi riconosci? Eravamo compagne di scuola!
Davanti a quest'ospite inatteso, Jiang Xiuxia ha un attimo di esitazione, poi improvvisamente si ricorda di lei, le corre incontro e le prende la mano:
—Oh! Sei Zhang Man? Cosa ci fai qui?
Zhang Man:
—Sono venuta a vedere il tuo spettacolo!
Jiang Xiuxia si sente un po' in imbarazzo e dice con modestia:
—Oh! Che vergogna!
Zhang Man vede He Rongrong e chiede:
—E chi è questa signorina?
Jiang Xiuxia indica Rongrong:
—Questa è la mia cuginetta. Saluta la signorina Zhang.
He Rongrong fa un lungo inchino in segno di educazione dicendo:
—Signorina Zhang!
Zhang Man nutre già un grande interesse sia per questa bambina così innocente che per la sua danza e le chiede:
—Bravissima! Hai ballato benissimo! Quanti anni hai?
Rongrong risponde timidamente:
6.
Zhang Man si innamora sempre di più della piccola Rongrong:
—Ma come sei intelligente!
Jiang Xiuxia si rende conto che erano anni che non vedeva la vecchia compagna di classe ed il cuore si riempie di gioia:
—Che bello...
Sun Jiaming prende uno sgabello e dice con educazione:
—Accomodati, accomodati! Scusa, qui è sempre sporco...
Zhang Man, in realtà, non ha intenzione di sedersi:
—Non preoccuparti, non fa niente!
Ovviamente il camerino non è il luogo adatto a ricevere degli ospiti, quindi vanno via.
Ingresso del teatro.
Sul lato della strada è parcheggiata una piccola auto in cui è seduta una donna molto elegante che suona il clacson senza sosta, come per mettere fretta a qualcuno.
Il botteghino è deserto. Il cassiere, che non ha nulla da fare, se ne sta lì a guardare nel vuoto.
Sun Jiaming esce dal teatro, si avvicina in tutta fretta al botteghino, si china verso di esso e dice al cassiere:
—Ciao, dovresti anticiparmi un po' di soldi.
—Soldi?
Il bigliettaio trova piuttosto strano che il direttore della compagnia teatrale voglia dei soldi in questo momento, prima ancora che lo spettacolo sia finito.
Sun Jiaming:
—È urgente. Puoi anticiparmi 20 Yuan, va bene?
—Va bene.
Il cassiere conta 20 Yuan – tra questi c'è anche la moneta d'argento con la scritta “Doppia Felicità” – e li dà a Sun Jiaming.
Quest'ultimo prende il denaro e si affretta a raggiungere l'auto. Apre lo sportello con disinvoltura, entra nell'auto e si accomoda accanto alla donna. Lei gli sorride maliziosamente e si getta tra le sue braccia.
L'auto si allontana...
Sala di ricevimento del backstage.
Zhang Man e Jiang Xiuxia sono sedute sul divano e continuano la loro conversazione...
Jiang Xiuxia, preoccupata per la magrezza di Zhang Man, chide:
—Ti vedo molto magra, stai bene?
Zhang Man:
—Non è niente. Faccio la maestra in una scuola elementare di Shanghai est.
A Jiang Xiuxia tornano in mente le scene dei tempi della scuola:
—Oh, ci piaceva tanto cantare insieme quando eravamo in mensa, non è vero?
Zhang Man:
—Ora tu sei una stella dello spettacolo, e io invece? Io insegno canto ai bambini di una scuola elementare.
Jiang Xiuxia capisce che Zhang Man non sa nulla di ciò che comporta la sua professione e prova un certo imbarazzo a parlare della propria situazione:
—Beh, tu stai molto meglio di me, i bambini sono tutti così innocenti! Invece... gli spettatori in sala vogliono sempre vedere dei balletti sensuali...
Zhang Man capisce che si tratta di un argomento delicato, quindi cerca di cambiare discorso:
—È vero, non so cosa significhi per voi... ma dimmi come ti va la vita?
Il cuore di Jiang Xiuxia è colmo di dolore e tristezza:
—Mi sono stancata di questa vita, di essere disprezzata dagli altri!
Zhang Man prende Jiang Xiuxia per le mani e cerca di consolarla:
—Non dire così, per noi donne è difficile trovare lavoro in questo mondo. Però devi resistere, così come io continuerò a fare la maestra.
Qualcuno bussa alla porta. È un uomo:
—Signorina Jiang, deve andare in scena!
Jiang Xiuxia risponde a voce alta:
—Sì, lo so!
Poi si rivolge a Zhang Man:
—Beh... scrivimi il tuo indirizzo, vengo a trovarti quando ho tempo!
Zhang Man risponde con gioia:
—Che bello, devi venire per forza!
Jiang Xiuxia si alza e prende un foglietto di carta dal tavolo a fianco per darlo alla sua amica che si mette a scrivere.
Entrata della Sala da Ballo Ai Nuo.
L'interno è illuminato a giorno. Sopra la porta d'ingresso svetta un'enorme insegna orizzontale su cui è incisa la scritta “Sala da Ballo Ai Nuo”. Sotto di essa si leggono, invece, le lettere dell'acronimo straniero “A.L.A.”.
Due parcheggiatori dalla sala da ballo, di circa 10 anni, sono sull'ingresso ad assistere gli ospiti della sala che aspettano la propria auto.
Una macchina si avvicina e accosta. Uno dei parcheggiatori va ad aprire lo sportello ed una coppia di ospiti sale nell'auto, che quindi si allontana.
In lontananza si scorgono già le prime luci dell'alba.
Sun Jiaming e quella donna elegante escono dalla sala e restano ad aspettare la loro auto. La donna sembra piuttosto stanca e continua a sbadigliare, mentre Sun Jiaming, nonostante abbia ballato per tutta la notte, sembra ancora pieno di energie e gioca con la moneta della “Doppia felicità” lanciandola in aria e riprendendola al volo.
Un'auto si avvicina fermandosi davanti a loro.
L'altro parcheggiatore va subito ad aprire lo sportello.
Sun Jiaming e la donna salgono in macchina. Per dimostrare la propria generosità, Sun Jiaming lancia proprio quella moneta come mancia per il giovane parcheggiatore.
L'altro ragazzino si fionda sulla moneta cercando di arrivarci per primo:
—Ehi, dammi la moneta! Facciamo a metà, OK?
Il suo giovane collega si rifiuta:
—E perché? Questa moneta l'hanno data a me, non a te.
Piano superiore di un appartamento.
Un comune soggiorno da classe operaia arredato con un mucchio di vecchi mobili: un tavolo quadrato, una lunga panca ed un letto nell'angolo.
Sul letto è distesa una donna di circa 40 anni in preda ai lamenti, coperta da una trapunta in cotone.
Una giovane donna di circa 20 anni indaffarata: si tratta della proprietaria dell'appartamento che in questo momento sta accudendo la sua inquilina malata.
Il parcheggiatore arriva tutto contento, vede la padrona di casa e la saluta:
—Salve signora.
Lei risponde lamentandosi:
—Oh, sei tornato finalmente! Tua madre si è ammalata!
Sentita questa inaspettata notizia, il parcheggiatore corre subito da sua madre e le chiede preoccupato:
—Eh? Mamma, mamma, come stai?
La padrona di casa:
—Poco fa ha iniziato ad avere un terribile mal di pancia, ho già chiamato un dottore al posto tuo.
Il parcheggiatore:
—Un dottore?
La padrona di casa con tono preoccupato:
—Sì! Però... quando sarà qui vorrà dei soldi!
—Soldi? Ce li ho! Me li ha dati proprio poco fa uno ricchissimo.
Mentre parla tira fuori dalla tasca la moneta d'argento.
La padrona di casa piacevolmente sorpresa:
—Ah! Benissimo, sto riccone è proprio il tuo salvatore.
Dal piano inferiore arrivano le grida di una ragazzina:
—È arrivato il dottore.
La padrona di casa:
—Oh! Dottore, prego entri!
Il dottore ed una ragazzina di 14 o 15 anni salgono su per delle scale strette e ripide.
Il medico raggiunge il piano superiore. A causa del soffitto molto basso e della scarsa attenzione, sbatte la testa contro una trave, poi si abbassa e si guarda intorno.
Il medico ha circa 50 anni, un'espressione discreta e gentile. Porta occhiali da presbite e sembra un uomo calmo ed esperto. Togliendosi il cappello, chiede:
—Di cosa si tratta?
La padrona di casa descrive minuziosamente i sintomi della donna al medico:
—All'inizio diceva di avere mal di pancia, poi il dolore è aumentato sempre di più e ad un certo punto, le faceva male come se qualcosa si stesse contorcendo nell'intestino.
Mentre ascolta, il medico controlla la temperatura della donna distesa sul letto.
Dopo un po', il medico toglie il termometro, se lo alza agli occhi e controlla attentamente la temperatura. Mentre esamina le condizioni della paziente, chiede le cause della malattia:
—Ho paura che si tratti di gastroenterite acuta. Ha mangiato qualcosa di avariato?
La paziente si sforza a rispondere:
—No.
Alla padrona di casa torna alla mente un episodio:
—Ora che ci penso... alcuni giorni fa qui di fronte c'è stato un ricevimento e c'era un sacco di pesce avanzato, gettato fuori dalla porta di dietro. Lei l'ha visto ed ha pensato che fosse uno spreco, quindi l'ha preso e se l'è mangiato.
Il medico annuisce, ed ispezionando l'interno della stanza con lo sguardo, trova sul tavolo un contenitore in bambù con il coperchio. Solleva il coperchio per dare un'occhiata e scopre una ciotola di avanzi completamente ricoperta di vermi:
—Eh? Oh Dio! Come si fa a mangiare questa cosa? Butta via tutto, vai subito a buttare via tutto!
Il giovane parcheggiatore porta via gli avanzi.
Il medico apre la sua valigetta e prende una medicina, poi chiede una tazza d'acqua bollente alla padrona di casa in cui versa la medicina da somministrare alla paziente:
—Le faccia prendere questa medicina, non dovrebbe essere nulla di grave.
La malata beve la medicina, nel frattempo il medico prende carta e penna ed abbassa la testa per scrivere qualcosa.
Il parcheggiatore si avvicina silenziosamente al medico e tira fuori la moneta d'argento...
Il medico dà un'ultima occhiata al ragazzo al suo fianco e alla paziente distesa sul letto, poi prende un biglietto da visita dalla valigetta e lo consegna alla padrona di casa:
—Ve la passate molto male! Questa visita è gratis! Però... questa medicina è molto cara. Va bene, con questa moneta pagate la medicina! Prendete il mio biglietto da visita, andate a comprare le cose che vi ho prescritto dalla farmacia a fianco al mio studio, forse non spenderete troppo.
Il piccolo parcheggiatore ringrazia educatamente:
—Grazie signore! Grazie signore!
Il medico rimette in ordine gli strumenti che aveva con sé, riprende il cappello e si avvia a scendere le scale...
La padrona di casa:
—Attenzione, signore! Attenzione!
Strada deserta, nessuno in giro.
Un risciò arriva da lontano, è quello in cui siede il medico per tornare a casa.
Non lontano, un'anziana vestita di stracci, vedendo un veicolo avvicinarsi, si affretta ad appendere una corda all'intelaiatura di una porta cercando di infilarci dentro il collo...
Il medico vede che qualcuno sta tentando il suicidio e grida subito:
—Ehi... rallenta, fermati!
Scende dal risciò e corre in soccorso della donna:
—Ehi ehi ehi, perché stai cercando di ucciderti?
La donna con espressione afflitta:
—Lasciatemi stare, non riesco più ad andare avanti...
Il buon medico le chiede con reale preoccupazione:
—Ma morire non serve a nulla, perché vuoi farlo? Cosa ti è successo di così terribile?
—Mio figlio è partito alcuni anni fa per lavoro e non è più tornato. Mia nuora mi tratta male, non mi dà da mangiare...
L'aspetto straziante della donna non può che far suscitare compassione per le sue terribili vicissitudini.
Nei brevi istanti in cui la donna rivolge lo sguardo verso gli spettatori, è possibile vedere chiaramente che lei è proprio quella governante più anziana che aveva tentato di rubare la moneta d'argento alla giovane domestica. Lei non sta affatto tentando il suicidio: al contrario, usa questa tecnica per ingannare altre persone. Si può vedere infatti come, mentre faccia finta di volersi uccidere, il suo sguardo si posi di nascosto sul medico per osservarne le reazioni...
Il medico ascolta la “triste storia” della governante, fa un lungo sospiro in segno di compassione e tenta di consolarla dicendo:
—Oh! Mi dispiace tanto! Ma non devi morire, forse tuo figlio tornerà presto.
Riflette per un momento, poi con decisione tira fuori una moneta d'argento, proprio quella moneta con la scritta “Doppia Felicità” e la dona alla donna:
—Ti do questa moneta! Ma tu non devi mai più tentare di ucciderti!
La governante prende la moneta ed annuisce singhiozzando:
—Grazie signore, grazie!
La truffa ha avuto successo e così la governante ripone con grande attenzione la moneta nella sua tasca. Quando il medico sale sul risciò per andare via, la donna rivela segretamente la propria espressione compiaciuta.
Banca Commerciale Dei Risparmi del Jiang Dong.
Sulla parete al lato dell'entrata principale è appeso un cartellone pubblicitario su cui è scritto:
Apri il tuo conto con un solo Yuan.
Tanti granelli di sabbia fanno un deserto.
Tante piccole cose ne fanno una grande.
Preleva in qualsiasi momento.
Ottieni interessi vantaggiosi.
L'inquadratura si sposta lentamente dal cartellone pubblicitario all'ingresso della banca. Arriva l'imbrogliona di prima, apre la porta ed entra.
Sportello. Aldilà dell'alta inferriata, l'impiegato della banca sta utilizzando nervosamente il pallottoliere.
L'imbrogliona consegna la moneta d'argento ottenuta con l'inganno insieme al proprio libretto bancario.
Il libretto bancario viene aperto. Al suo interno ci sono più di dieci diversi depositi, tutti di 1 o 2 Yuan, per un totale di 15 o 16 Yuan.
Ufficio del direttore. Il presidente Wu è al telefono con qualcuno, annuisce con la testa e risponde preoccupato:
—Hmm... sì... sì... su questo posso sicuramente aiutarla! Sì... sì, beh ovviamente ne sono a conoscenza. Però... solo se se riavrò l'intera somma entro la fine della Festa delle Barche di Drago... però, devo prima informare il direttore... pronto... pronto... pronto?
Dall'altra parte hanno già riattaccato. Il presidente Wu dà un'occhiata alla cornetta del telefono e le dà alcuni colpetti, ma dall'altra parte non arriva nessuna risposta. Non gli resta che riattaccare. Prende un giornale dalla scrivania e si mette a cercare qualcosa.
Primo piano sul giornale:
Lo scandalo finanziario della Festa delle Barche di Drago.
Le banche Zhang Kang e Mao sono andate ieri in liquidazione.
La Banca Commerciale Dei Risparmi Huosheng va incontro ad un disastroso ritiro di capitali.
Questi grandi titoli attraggono l'attenzione del presidente Wu.
Si apre la porta dell'ufficio ed entra un impiegato che si avvicina al presidente. Lo saluta con deferenza:
—Presidente!
Subito dopo sussurra delle parole all'orecchio del presidente Wu che, preso un po' alla sprovvista, risponde:
—A questo punto devi subito rilasciare una comunicazione ufficiale e dire che oggi chiuderemo in anticipo. Dì ai clienti che devono fare prelievi che potranno tornare domani.
L'impiegato:
—Ma fuori c'è un bel po' gente, tutti per importi di 3, 5 Yuan.
Il presidente, che ha già una soluzione in mente, istruisce l'impiegato:
—Non importa, vai a dirglielo, domani pagheremo.
L'impiegato:
—Va bene.
Squilla il telefono. Il segretario, che era seduto in angolo dell'ufficio, sta per rispondere, ma il presidente lo mette istintivamente in guardia: teme che possa trattarsi di qualcuno della Borsa in cerca di denaro, quindi avvisa subito il segretario:
—Se chiamano dalla Borsa, dì che non ci sono.
Il segretario annuisce ed alza la cornetta:
—Pronto, con chi parlo? Oh, signorina Yang, aspetti un momento!
Il segretario si rivolge la presidente Wu:
—È la signorina Yang.
Appena sente che si tratta della signorina Yang, il presidente si illumina: sveste i panni dell'uomo di potere e con voce premurosa:
—Pronto, Lijuan?
Casa di Yang Lijuan. Soggiorno. Arredamento ricercato.
Una domestica sta pulendo la stanza.
Yang Lijuan è seduta sul divano con la cornetta in mano e le gambe incrociate e parla annoiata al telefono:
—Sai che giorno è oggi? E per quella cosa che mi avevi promesso?
Ufficio del direttore.
Il presidente Wu con un'espressione preoccupata:
—Sì, lo so. Ma con quello che è successo oggi in banca...
Soggiorno della signorina Yang.
—Domani è la Festa delle Barche di Drago, che devo fare con le mie spese? Devo più di 400 Yuan solo alla compagnia Hongchang. E ci sono ancora altri conti.
La signorina Yang tiene in mano delle fatture, poi, durante la telefonata, l'inquadratura si sposta sul presidente Wu.
Ufficio del direttore.
—Lo so, lo so... OK... OK... va bene, penserò io ad una soluzione!
Il presidente Wu riattacca, aggrotta le sopracciglia e, non sapendo cosa fare, si mette le mani tra i capelli. All'improvviso spunta una ruga tra le sue sopracciglia, gli è venuta un'idea: tra tutte le possibilità, andare via è la migliore. Si ricompone un attimo e dice a voce alta:
—Fu Sheng, vieni qui.
Il segretario Fu Sheng si avvicina al presidente mettendosi al suo servizio.
Il presidente Wu ordina con risolutezza:
—Chiama la compagnia aerea e prenotami un volo, presto.
Fu Sheng alza la corne
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Translation education
Master's degree - Università del Salento (Lecce, Italy)
Experience
Years of experience: 14. Registered at ProZ.com: Sep 2011.
English to Italian (Università di Lecce, Facoltà di Lingue e Lett. Straniere) Italian to English (Università di Lecce, Facoltà di Lingue e Lett. Straniere) Chinese to Italian (Università di Lecce, Facoltà di Lingue e Lett. Straniere) Chinese to English (Università di Lecce, Facoltà di Lingue e Lett. Straniere)
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Bio
Both my postgraduate degree in 'Specialised Translation and Interpreting' and my undergraduate degree in 'Linguistic and Cultural Mediation' allowed me to gain extensive knowledge and understanding of the translation process and techniques.
I translated the literary screenplay of the 1937 Chinese movie 压岁钱 (New Year's Coin) into Italian. The film itself is an anti-capitalist morality tale and I produced a subtitled version for the final dissertation of my Masters degree.
I have recently relocated to my hometown Lecce – southern Italy – after spending a few years abroad between the United Kingdom and Spain. In the UK, I undertook some translation work on a freelance basis while employed full time by an Italian fine foods importer and I continued working as a freelance translator after moving to Spain. My ability to manage client relations with a culturally and linguistically diverse clientele has been honed by and key to every role I have so far undertaken and will keep being one of my main skills.